l’ironia batte (giustamente) tutti.

dopo la pausa forzata dall’inizio dell’estate ecco finalmente l’articolo sul finale del concorso dei corti 2012 bandito da Librogame’s Land! è stata questa un’edizione combattuta e sviscerata abbondantemente da giudici, lettori e scrittori in gara. non sono mancate poi iniziative parallele (da scoprire in fondo all’articolo) che hanno arricchito piacevolmente la competizione.

La Vittoria è miaaaaa!!!! Gloria imperitura al Grand Clochard !!! Il Carrello d’ Oro è mio, il mio tesssoroooo !!!

trionfa alla fine Grand Clochard – la sfida per il carrello d’oro, scritto da Yanez Servadei, poliedrico artista e scrittore che centra la vittoria alla sua prima partecipazione. Grand Clochard si rivela essere un survival-raccontogame on the road in cui bisognerà fare scelte oculate per sopravvivere e compiere il giro del mondo in 80 centesimi! si questo sarà il patrimonio che dovremo parsimoniosamente amministrare per arrivare primi al traguardo e sbaragliare di conseguenza la concorrenza.

         

 

 

ovviamente  il corto vincente Grand Clochard merita di essere approfondito, e la discussione che ha portato alla vittoria del racconto la trovate QUI con i vari commenti dei giudici e degli utenti. 

ecco un estratto del primo paragrafo:

                                                                1
L’aria pungente della notte penetra nelle tue narici mentre passeggi nervosamente nel piazzale attorno al
Colosseo. Sono già le due e trentacinque, tra circa mezz’ora verranno rivelate le regole della gara, che
cambiano di anno in anno e di tuo padre nemmeno l’ombra. Mentre cammini con incedere sempre più
cadenzato, osservi il nutrito gruppo di senza tetto riunitisi attorno all’antico Anfiteatro Flavio. Riconosci tra
essi Dora Mc Gregor la donna più taccagna del mondo, Mbutu detto “Il Santo” capo spirituale della potente
setta politico-religiosa dei No-Roof, Pink il Punk famoso artista di strada, Nina Quadrifoglio conosciuta
per la sua impareggiabile fortuna, Hugh “Cartavetro” Kruger ex-lottatore di wrestling dalla barba d’acciaio
e molti altri rinomati clochard. Alcuni sono attrezzati di tutto punto, nel limite del possibile. Un anziano
orientale sfoggia addirittura un comodissimo carrello per la spesa pieghevole che suscita l’invidia di molti.
Trascorrono venti lunghissimi minuti quando una mano ti afferra la spalla all’improvviso: ti volti e vedi che
un ragazzo pelle ed ossa ti sta porgendo un biglietto unto e spiegazzato. Prima di dileguarsi ti dice:
“Un tizio mi ha pagato per portarti questo, raccomandandosi di specificare che l’ha avuto da un galeotto di
Regina Coeli.”
Scopri con gran sorpresa che si tratta di un biglietto scritto da tuo padre, la cui calligrafia, o disgrafia se
vogliamo, è davvero inconfondibile.
~
“Caro figliolo, sono in prigione. Niente di grave… un semplice arresto per possesso di droga, anche se
sinceramente non so come ci sia finita nella tasca destra del mio giaccone! In ogni caso… a quanto pare
io, il grande Phileas Grogg, non potrò partecipare alla sfida di quest’anno, di conseguenza questo onore
toccherà a te. Mostra a tutti quei rincitrulliti che noi Grogg l’accattonaggio ce l’abbiamo nel sangue! Vinci
il carrello d’oro! Firmato: Phileas Grogg.” [ ]

questo è il mio commento personale in merito:  un sorriso, anzi più di uno me ne è stato strappato da questo corto che apre le danze della sfida di quest’anno. trattare alcuni temi può essere a volte un rischio ma se fatto in questa maniera ben venga. l’autore è sicuramente dotato di grande spirito ed ironia e questo gli permette di ficcare in una manciata di paragrafi idee simpatiche e a volte originali. 

abbiamo poche regole ma chiare, ben adatte al contesto “corto” e che funzionano bene, il tutto può essere annotato nella scheda del personaggio anche se sarebbe stato sufficiente annotare i pochi valori su un pezzetto di carta, ma se c’è la scheda ci si lamenta, se non c’è la si vuole… quindi la scheda è un valore aggiunto? a mio giudizio si. 

lo stile narrativo è fluido e con poche sbavature (non starò a sindacare sull’uso di determinate espressioni e sulla loro correttezza in quanto ci sarà qualcun altro che lo farà sicuramente al posto mio), forse un po’ altalenante a volte, ma mantiene sempre una notevole verve ironica che ci fa proseguire la lettura fino alla fine in un sol fiato. 

strutturalmente vi è forse l’unico (piccolo) neo del racconto che è quello di dare l’impressione che si è sempre guidati nel percorso e non liberi di scegliere, in sostanza vi è poca interattività nel grafo dove ad ogni tappa vi è quasi sempre solo un’altra alternativa… ma in così pochi paragrafi è impossibile fare di più, bisogna ammetterlo… e poi se mettiamo in discussione questo tipo di linearità interattiva limitata dovremmo anche lamentarci di tanti lavori blasonati, come quelli di Dever che offrono (guarda caso) lo stesso tema del “viaggio” con poche alternative; quindi in “grand clochard” il difetto c’è ma è trascurabile perché  la storia e il gioco sono divertenti, e funzionano! 

l’autore è riuscito anche ad inserire più livelli di finali per invogliare ad una seconda o terza tornata, e la si fa con piacere anche perché se da un lato la brevità è un limite, nella rilettura può essere un vantaggio. 

è un grande esordio per questa edizione dei corti ed assolutamente al livello dei migliori di quelli dell’anno scorso. 

simpatico, giocabile, funzionale, discretamente scritto. 
voto: 8

ecco infine i tanto sospirati risultati finali che determinano la classifica di quest’anno:
racconto Autore voto
1° – Grand Clochard – La sfida per il carrello d’oro Yanez Servadei/Monpracem 7,83
2° – Il Tramonto degli dei Federico Righi/Kingfede 7,11
3° – La sfida degli Immortali Lamello 6,18
4° – U carcamannu Federico Bianchini/dj Mayhem 5,4
5° – Fì’a’za e il Venditore di Tappeti Danilo Baldoni 5

 

racconti fuori concorso o squalificati:

racconto Autore voto
La Rivincita Stefano Raimondi/Suaimondi 7,24 (SQUALIFICATO)
Viatico FUORI CONCORSO

 

ed ora…un veloce riassunto sugli altri racconti!

Il Tramonto degli Dei di Federico Righi sale sul secondo gradino, confermando l’autore dello Specchio di Eblis come uno dei migliori esponenti della letteratura interattiva originale. questo scritto è permeato di un’atmosfera esoterica, dove il divino si confonde col sogno.

La Sfida degli Immortali di Lamello  completa il podio, trasportandoci nella dimensione mitologica dell’oriente. le divinità del Sol Levante non sono mai sembrate così vive e…capricciose!

U Carcamannu di Federico Bianchini (autore della fan fiction sul proseguimento di Misteri D’Oriente)  segue il trio con un episodio stile animal house/porky’s. il racconto pieno zeppo di riferimenti al cinema “leggero” ed i suoi cliché non mancherà di strappare più di un sorriso.

Fìa’za il Ladro di Tappeti di Danilo Baldoni, chiude la classifica con uno scritto atipico e sperimentale che l’ha portato forse a non essere metabolizzato nel breve periodo di votazione, e per questo penalizzato. nella sua eccellente scrittura le trame si incrociano e sovrappongono, la sua lettura è risultata essere a libera interpretazione ed ha proposto una sfida ardua da giudicare. sicuramente merita un’occhiata più approfondita. di riferimenti a questo prolifico autore di scritti e giochi interattivi è pieno il web,  per cui segnalo solamente qui la sua intervista nel Magazine di Librogame’s Land  e questo articolo sull’autorevole sito Caponata Meccanica.

infine…una nota di rammarico per il racconto  La Rivincita di Stefano Raimondi che si è fatto squalificare di proposito in modo da fugare ogni dubbio sulla trasparenza di giudizio della giuria. in base ai voti il lavoro avrebbe virtualmente conquistato il secondo posto essendo stato gradito sia a livello di presentazione, di scrittura, di storia e di gioco. accattivante l’idea di far interpretare al lettore la parte del villain di turno con i relativi scagnozzi. un vero peccato ma va preso atto della scelta di autoescludersi da parte dell’autore.

una citazione a parte merita il racconto presentato fuori concorso Viatico, di cui abbiamo già parlato su queste pagine giorni addietro.

per approfondimenti sui singoli racconti cliccate sull’apposito link :

 – grand clochard

– il tramonto degli dei

– u carcamannu

– la sfida degli immortali

– la rivincita

– fi’a’za e il venditore di tappeti

– viatico

in conclusione l’alta creatività e l’ottima scrittura hanno distinto questa edizione dei corti che oltre ai partecipanti  ha visto impegnati utenti  con iniziative proprie:

– il geniale Alberto Donda  ci ha donato il famigerato e goliardico concorso “i signori del TotoAutore” , dove gli utenti del sito Librogame’s Land si sono buttati anima e corpo per andare a caccia di ipotetici nomi degli autori in gara.

– ad ogni tornata di votazione è uscita la creativa ed ironica “gazzetta dei corti”, dove oltre ai satirici articoli si aggiungeva l’indispensabile completezza delle statistiche del concorso. indovinate chi ne è l’autore?  sempre Yanez Servadei, vincitore dei corti di quest’anno. e così il cerchio si chiude.

 

grazie per essere arrivati  con pazienza alla fine articolo.

giovanni lelli

la saga continua!

il nuovo librogame con il Prete Gianni che si spinge sempre di più in Oriente alla ricerca di Shangri-La

Librogame’s Land è un vero e proprio laboratorio di scrittura interattiva e sforna un nuovo lavoro inedito: si tratta della fan fiction scritta da Federico Bianchini, che prosegue la saga incompiuta di Misteri D’Oriente della casa editrice francese Headline.

Misteri D’oriente è una delle serie più amate dai lettori italiani tant’è che molti disperavano di vedere un epilogo della storia, e dato che l’editore transalpino all’epoca chiuse i giochi… il seguito adesso ce lo scriviamo noi!

il seguente gruppo ha permesso la realizzazione di questo volume:

Gruppo di progettazione della serie fanfiction:

Federico Bianchini (DJ Mayhem) – testo
Massimiliano Amadesi (Lonewolf79) – illustrazioni
Giovanmaria Cirronis (Gioymar) – illustrazioni
Alberto Orsini (Dragan) – grafica copertina
Dirk06 – impaginazione
Francesco Di Lazzaro (Prodocevano), Giovanni Lelli , Lucky – revisione e betatesting

il Prete Gianni è una figura leggendaria ed oscura, l’eco delle sue gesta è sospesa tra letteratura, mito e storia. la sua trasposizione romanzata in questa avvincente saga ha avuto grande successo negli anni della sua pubblicazione ma, ahimé, degli otto volumi previsti ne uscirono solo cinque, lasciando la serie incompiuta e con l’amaro in bocca agli appassionati.

in ambientazioni esotiche ed orientali, riempite di leggende e misteri, nelle sue avventure narrate sempre con un pizzico di ironia Prete Gianni si è spostato nel tempo e nello spazio: dalla fortezza di Alamuth, roccaforte dei temibili Assassini guidati dal vecchio della montagna  Ḥasan-i Ṣabbāḥ è tornato indietro ai tempi dell’antico egitto; poi nel cuore dell’africa nera ai tempi di Re Salomone un sacerdote lo iberna fino al suo risveglio a Babilonia. dopo aver attraversato i giardini pensili raggiunge la mitica torre di Babele e la sua biblioteca, e lì scopre la via per la sua nuova tappa: l’India misteriosa. l’avventura ufficiale si interrompe quindi in India con un solo indizio: la storia prosegue nel Sol Levante, dove sta nascendo una nuova corrente di pensiero…

Federico Bianchini riprende  il viaggio con la sua fan fiction indirizzando Prete Gianni in Cina con il sesto volume: Nel Paese dei Dragoni. la ricerca proseguirà sempre più verso oriente fino alla capitale Loyang e oltre il Deserto della Morte…

ed ora, in Misteri D’Oriente 7,  il volume presentato oggi: Il Deserto della Morte la saga continua:

Lasciato lo Stato di Lu la tua prossima tappa è Loyang, la città imperiale. Qui dovrai trovare il saggio Temujin l’unico individuo a essere tornato dal terribile deserto del Ge-bi dove tra le dune infestate da creature magiche e mostri spaventosi, sorge nascosta la città perduta di Qian Zhù Du, unico accesso al regno sotterraneo di Agarthi.

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il saggio Temujin – illustrazione di Massimiliano Amadesi

 

il libro Misteri D’Oriente 7 – Il Deserto della Morte è scaricabile  – QUI –  sul sito Librogame’s Land 

(chi avesse problemi a scaricare ed è interessato mi contatti o qui o via email), enjoy!

giovanni lelli

Viatico

il concorso dei Corti 2012 di Librogame’s Land è giunto al termine  già da un po’ di tempo e prima dell’ inevitabile (e tardivo)  articolo sulla sua conclusione volevo presentarvi questo racconto inviato fuori gara. l’autore è Davide Bonvicini in arte Apologeta, che molti ricordano come vincitore della precedente edizione dei corti .

come sempre è liberamente scaricabile QUI

in questa discussione ci sono i commenti relativi al racconto e il making of nel quale l’autore ci svela i retroscena di viatico.

il calendario completo dei racconti in gara lo trovate nel commento in questo articolo.

DISCLAIMER

Personaggi e fatti di questo racconto non esistono realmente, a quanto mi è dato sapere.
I personaggi e i fatti di questo racconto possono offendere la sensibilità comune.
La lettura è sconsigliata a chi tiene più alla sensibilità comune che ai personaggi e ai fatti.

                                                 VIATICO

[ ] Dong. Via il tappo della confezione. Dong. Ne rimarranno ancora quattro, forse cinque, non si capisce mai. Dong. Il tubetto
capovolto, il rassicurante peso di una pastiglia. Dong. Il colore giallastro, perfetto nel sole di primavera. Dong. L’effluvio di
spezie d’oriente che conforta le narici. Dong.La mano che schiaffeggia la bocca, e il viatico è già fra le labbra . Dong. I primi granuli si sciolgono: il suo inconfondibile gusto dolceamaro. Dong. A occhi chiusi il rimbombo della campana si ascolta meglio. Dong. Azione lenta, effetto massimo, una sola, piccola controindicazione. Dong. Inghiotti la pastiglia, e il tepore che si sprigiona in gola ti dice Dong che per altre ventiquattr’ore vivrai ancora. Dong. Sempre a occhi chiusi, ti siedi sul divano, incroci le mani dietro la testa, allunghi i piedi e ti senti immortale.

Toc. Toc toc, toc.

Spalanchi le palpebre. Un colpo di troppo per “gufi in arrivo”. Con un ritmo diverso, poteva essere uno del giro, ma così… Forse uno scocciatore qualunque? Estrai la Beretta dal cuscino di mezzo e ti fai allo spioncino. Sconosciuta. Disarmata. Rasata. Sulla trentina. Magrissima. Canottiera stinta. Le manca l’anulare sinistro. Jeans. Sandali. Brutta. 

«Chi è?»
«Il pinguino spicca il volo.»
«Abbattilo.»
«Troppo elegante.»
Passi l’arma nella sinistra e apri la porta blindata. «Mettici più sicurezza nella voce», le dici. Fai un cenno col capo, invitandola ad entrare. «Hai esitato su spicca. E devi bussare più veloce fra il primo e il secondo colpo.»
Alza le spalle ed entra nella sala senza guardarti. «Ariel me l’ha spiegato solo stamattina. Non mi interessava neanche.» Fatica a parlare, come se avesse una caramella in bocca.
«Cosa vuole?»
Sposta il telecomando e si siede in poltrona. Ti pianta addosso gli occhi castani. «Te.»
«Lo so. Ma cosa vuole?»
Accavalla le gambe. «Lahore.»
Aggrotti le ciglia e scuoti il capo. «Niente da fare. Ariel sa che non lo tradirei mai.»
Annuisce. «Me l’aveva detto: vedrai che non sarà d’accordo.» Si sistema meglio sulla poltrona. «Va beh», dice. Poi la bocca le si torce e tira fuori la lingua arrotolata. Un sibilo. Una zanzara nel collo. I tuoi muscoli si rilassano, e senti giusto il rumore della pistola che ti cade dalla mano prima di crollare sul parquet polveroso. [ ]

quale è la realtà? quella nella quale assumiamo il viatico o quella nella quale ci proietta il viatico?

un inizio col botto! l’autore  possiede uno stile molto prossimo ai canoni moderni, rapido, crudo e allo stesso tempo carico di immagini con  frasi e parole corte;  il tutto appare trasandato e allo stesso tempo limato con la massima cura. viatico ci catapulta in ambienti pulp e serrati, violenti e politcally uncorrect.

il racconto è da lode e mette in mostra la stoffa da fuoriclasse di Davide Bonvicini nel creare racconti-game; si, perché  esattamente nel filone racconto-game si inserisce questo lavoro sviluppato essenzialmente come una storia interattiva a più scene, non ha né la pretesa ne la complessità di un librogame con sofisticate regole, né ha pseudo pretese di gioco di ruolo alla Blood Sword, né i farraginosi enigmi alla Steve Jackson; viatico è semplicemente una storia da leggere nella quale alla fine di ogni paragrafo si sceglie dove proseguire senza lanci di dadi o enigmi da risolvere.  l’impostazione è quella classica e basilare di uno Scegli La Tua Avventura ma data la notevole verve e classe nella scrittura funziona dannatamente bene, incollandoci sul pezzo fino a che non ne sveliamo le differenti trame.

la lettura non è certo consigliata ai deboli di cuore o a chi ha particolare sensibilità verso il tema della dipendenza dalle droghe, del sesso esplicito o della violenza selvaggia e gratuita, ma per gli amanti del genere pulp o hardboiled è un oggetto davvero raro al quale vale la pena dedicare qualche minuto.

ogni scena sembra presa da un violento film di Tarantino o di Rodriguez, le sezioni action con le sparatorie risultano essere altamente coreografiche, quasi dirette come in un balletto da  John Woo.
i personaggi sono carismatici e tutti degni di memoria, insomma questo racconto diventa  a sua volta un viatico che regala un buon momento di assuefazione da racconto-game… fino ad uno dei finali nel quale forse  scopriremo l’entità della nostra dipendenza.

giovanni lelli